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Milano, lavori al Palaghiaccio: accelerazione per le Olimpiadi, obiettivo impianto pronto e sostenibile

Olimpiadi e Paraolimpiadi – fonte_pexels.com – wintersport-news.it

Il cantiere del Palaghiaccio di Milano entra nella fase decisiva in vista delle Olimpiadi invernali: cronoprogramma serrato, nuovi standard energetici e un piano per ridurre l’impatto sul quartiere durante i lavori.

Cosa prevede il progetto: tempi, capienza e standard olimpici

Il Palaghiaccio è uno degli impianti chiave del pacchetto olimpico e, secondo l’ultimo aggiornamento, i lavori stanno passando dalla fase strutturale alle installazioni tecniche. L’obiettivo operativo è rispettare il cronoprogramma che porta al collaudo impiantistico, ai test su pista e agli eventi pre-olimpici. Il progetto punta su una capienza modulabile, con tribune permanenti integrate da allestimenti temporanei per le giornate a massima affluenza: una scelta che consente di conciliare esigenze olimpiche e gestione post evento, evitando una struttura sovradimensionata per l’uso quotidiano.

Dal punto di vista tecnico, la pista principale sarà servita da un impianto frigorifero di nuova generazione, con controllo fine della temperatura e dell’umidità per garantire ghiaccio uniforme anche in condizioni di pubblico intenso e luci sceniche. Il sistema di deumidificazione è calibrato per mantenere il punto di rugiada entro soglie ristrette, riducendo condensa e velature. Attorno, spogliatoi e aree atleti sono stati ripensati con flussi separati per squadre, arbitri, media e servizi, così da rispettare i protocolli di gara e le necessità di sicurezza. L’illuminazione a LED ad alto indice di resa cromatica assicura qualità TV e risparmio energetico, mentre l’acustica viene ottimizzata con pannelli fonoassorbenti per limitare riverberi in eventi di massa.

Capitolo accessibilità: il nuovo layout prevede percorsi dedicati per persone con disabilità, ascensori dimensionati per carrozzine sportive, sedute riservate con visibilità piena sulla pista e servizi igienici idonei in ogni settore. All’esterno, è stata prevista la riorganizzazione dei varchi di ingresso per differenziare flussi spettatori, accrediti e logistica, con segnaletica chiara e corridoi dedicati per le forze dell’ordine e il personale sanitario.

giocatore di Hockey su ghiaccio – fonte_pexels.com

Sostenibilità, mobilità e impatto sul quartiere: come si gestisce “l’effetto cantiere”

La riqualificazione del Palaghiaccio non è solo un tema sportivo: è un’operazione urbana che tocca energia, mobilità e convivenza con i residenti. Sul fronte energetico, l’impianto frigorifero dialoga con un sistema di recupero calore per riscaldare spogliatoi e aree comuni; sui tetti sono previste superfici per fotovoltaico, mentre l’isolamento dell’involucro riduce i picchi di fabbisogno. L’obiettivo dichiarato è contenere i costi di gestione nel post-Olimpiadi e abbattere le emissioni, in linea con gli standard ambientali richiesti dai grandi eventi internazionali.

La mobilità nei mesi di cantiere è gestita con una viabilità provvisoria e finestre orarie per i mezzi pesanti, in modo da ridurre l’impatto sulle ore di punta. Per le giornate evento si punta su trasporto pubblico potenziato, navette da parcheggi di interscambio e rastrelliere per biciclette, con percorsi pedonali protetti. Le simulazioni indicano che una quota significativa degli spettatori potrà raggiungere l’impianto senza auto, a beneficio del quartiere. Durante i lavori, un sistema di comunicazione aggiornato informa su rumori, chiusure temporanee, deviazioni e progressi del cantiere, con un canale dedicato alle segnalazioni dei cittadini.

In chiave eredità, il Palaghiaccio è pensato per una gestione 7 giorni su 7 anche dopo i Giochi: pattinaggio pubblico, scuole, club agonistici, tornei e attività di benessere su ghiaccio. Spazi polifunzionali al piano terra ospiteranno corsi e iniziative per le associazioni, mentre le aree hospitality potranno essere riconvertite per eventi e convegni. La manutenzione è stata ingegnerizzata “a cicli”: componenti facilmente ispezionabili, impianti monitorati da remoto e contratti di service con livelli di servizio misurabili, così da evitare disservizi nei picchi stagionali.

Per i residenti, la promessa è duplice: un impianto moderno che alza l’offerta sportiva di zona e una gestione dei lavori più ordinata, con attenzioni su polveri, orari di cantiere e pulizia delle strade. Prima dell’apertura, sono previste prove tecniche con capienza limitata per testare evacuazioni, accessi, audio-luci e tempi di ripristino del ghiaccio tra un evento e l’altro. In parallelo, un calendario di open day permetterà ai cittadini di vedere il dietro le quinte, conoscere i servizi e iscriversi alle attività in partenza.

Il percorso del Palaghiaccio di Milano verso le Olimpiadi corre su tre binari: tempi certi di cantiere, qualità tecnica degli impianti e sostenibilità di lungo periodo. Se la tabella sarà rispettata, la città non avrà solo una sede olimpica all’altezza, ma un’infrastruttura sportiva efficiente, inclusiva e gestibile nel quotidiano: un’eredità concreta che va oltre le due settimane di gara.